App tech

Lo stabilimento produttivo, sede di un’azienda italiana che produce ruote forgiate di qualità superiore per prestigiose case automobilistiche internazionali.
L’intero Complesso produttivo è suddiviso in due “blocchi” distinti e indipendenti messi in connessione da un collegamento coperto.
I due blocchi sono stati realizzati in due fasi distinte. Il primo blocco denominato APP- TECH 1 è composto da un fabbricato ad uso produttivo sviluppato su un unico piano fuori terra con uffici pertinenti all’attività sviluppati su due piani. Gli uffici sono organizzati in modo che la hall d’ingresso si sviluppa sulla doppia altezza. Nella zona di ingresso-uffici sono collocati 2 patii che permettono una migliore
illuminazione e aerazione dei locali e che caratterizzano in maniera significativa il vano scala (in vetro ed acciaio) che accede al piano secondo.

Il secondo blocco denominato APP-TECH 2 è costituito da un ampliamento messo in correlazione all’edificio esistente mediante un collegamento coperto. Quest’ultimo edificio è suddiviso in due “volumi” distinti e indipendenti ovvero il primo “volume” contiene gli uffici e racchiude la zona ingresso-uffici-servizi-mensa e archivio ed è dislocato su tre piani fuori terra e locali tecnici in copertura, il secondo “volume” è costituito dal capannone che è distribuito su due piani ed è destinato ad attività
produttiva e magazzino.

ANNO
2009 e successivo 2017

SUPERFICIE COPERTA
7.600 mq

CLIENTE
BIFIN S.R.L.

SUPERFICIE AREA
11.500 mq

SUPERFICIE AREE ESTERNE
3.900 mq

Si tratta di un progetto articolato e movimentato che ha voluto coniugare la valenza estetica e l’immagine fortemente moderna alla funzionalità degli spazi interni. Il Complesso risulta come un grande corpo di fabbrica asimmetrico trattato con due diversi rivestimenti, un’architettura che sfrutta il contrasto estetico tra il vetro e la lamiera stirata ottenendo un particolare dualismo. Alla leggerezza del blocco di vetro, si contrappone, infatti, la metallica trasparenza della lamiera stirata che vela i serramenti del lato lungo.
La facciata in lastre di vetro è stata posata con un innovativo sistema di sottostruttura e fissaggio a scomparsa della Fischer, così come invisibili e pensati per un’agevole manutenzione, sono anche i giunti dei frangisole verticali che scandiscono il prospetto.
L’insieme è poi integrato dalla copertura che gioca un ruolo importante, controsoffittata in doghe d’acciaio, unite da un nuovo sistema di giunzione, che protegge il tutto coronandolo superiormente ed è rifinita dall’elemento pensilina, progettata a sua volta come una micro-architettura.
I due blocchi seppur progettati e realizzati in fasi diverse costituiscono un unico Complesso caratterizzato dall’uso dei materiali in continuità uno con l’altro in una prosecuzione logica ed armoniosa dell’intervento nella sua interezza.

Per questo progetto-realizzazione, è stata ricevuta una Menzione d’Onore della sezione provinciale del Premio Internazionale Barbara Capocchin 2011.

Lo stesso progetto è stato selezionato tra i finalisti nel PLAN AWARD edizione 2018. Numerose, inoltre, le pubblicazioni su siti internet e portali di architettura relative alla realizzazione in oggetto.

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